TERAMO – La richiesta di accentuare l’agevolazione fiscale Imu per le abitazioni diverse dalla principale che siano affittate a canone concordato, è stata avanzata dalle organizzazioni e dagli enti che rappresentano gli inqulini e le proprietà immobiliari, in occasione del rinovo dell’accordo territoriale sui contratti. Una necessità, come è stata rappresentata dai presenti all’incontro con il sindaco di Teramo, che vuole contribuire «al calmieramento del mercato delle locazioni e di dare risposte all’emergenza abitativa in corso». Brucchi si è detto disponibile a valutare la richiesta, tenendo conto delle compatibilità finanziarie. Sunia, Sicet e Uniat per gli inqulini, Appi, Confapi e Confedilizia per le proprietà immobiliari, oltre ad Ater e Comune, hanno dunque concluso e sottoscritto il nuovo accordo territoriale, lo strumento che disciplinerà tutti i contratti agevolati a canone concordato e che usufruiscono delle agvolazioni fiscali per Irpef, cedolare secca e Imu. In particolare saranno rivisti, rispetto agli attuali valori immobiliari, i canoni minimi e massimi nelle 14 zone in cui è stato suddiviso il territorio comunale: maggiorazioni sono state introdotte per le unità immobiliari in classe energetica A, B o C, allo scopo di incentivare gli interventi di efficientamento energetico degli immobili.
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